Mastectomia inevitabile per ricorrenza del tumore del seno ipsilaterale dopo chirurgia conservativa


Nel caso di ricorrenza ipsilaterale del tumore del seno dopo chirurgia conservativa, un secondo intervento conservativo potrebbe essere preso in considerazione in alcune pazienti, mentre in altre la mastectomia è inevitabile.

Un gruppo di ricercatori italiani ha condotto uno studio su 282 pazienti presentatesi nel periodo 1997-2004 all’Istituto Europeo di Oncologia ( Ieo ) di Milano con una ricorrenza ipsilaterale del cancro del seno dopo chirurgia conservativa.

Il 57% delle pazienti ( n=161 ) è stata sottoposta a un secondo intervento conservativo, mentre 121 pazienti ( 43% ) sono state sottoposte a mastectomia e hanno rappresentato la popolazione dello studio.

È stata valutata la prognosi e sono stati determinati i fattori predittivi di esito.

Il tempo mediano dal primo tumore del seno alla ricorrenza ipsilaterale è stato di 41 mesi.

Sono state osservate ricorrenze T2-T4 e/o multifocali in 83 casi ( 68.6% ).

Con un follow-up mediano di 5 anni dopo la mastectomia, la sopravvivenza generale a 5 anni e quella libera da malattia sono state, rispettivamente, pari a 73.3% e 50.4%.

All’analisi multivariata, l’insorgenza precoce di ricorrenza ipsilaterale del tumore alla mammella, la presenza di invasione vascolare e Ki67 maggiore o uguale a 20 nel tumore ricorrente hanno influenzato in modo significativo la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza generale.

In conclusione, nelle donne che necessitano di mastectomia per ricorrenza ipsilaterale del tumore del seno, un’insorgenza precoce della recidiva, un alto indice di proliferazione e la presenza di invasione vascolare rappresentano i peggiori fattori prognostici. ( Xagena_2009 )

Botteri E et al, Ann Oncol 2009; 20: 1008-1012



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