Carcinoma mammario in stadio iniziale: effetto della obesità sulla prognosi


È stato condotto uno studio per caratterizzare l'impatto dell'obesità sul rischio di ricorrenza di tumore mammario e decesso per carcinoma mammario o altre cause in relazione a trattamento adiuvante.

Informazioni relative a indice di massa corporea ( BMI ) alla diagnosi sono risultate disponibili per 18.967 ( 35% ) delle 53.816 donne trattate per carcinoma alla mammella in fase iniziale in Danimarca tra il 1977 e il 2006 con follow-up completo per i primi eventi ( ricorrenze locoregionali e metastasi distali ) fino a 10 anni e per decesso fino a 30 anni.

Per tutte le pazienti erano disponibili informazioni su fattori prognostici e trattamento adiuvante.

Pazienti con un indice BMI uguale o superiore a 30 kg/m(2) sono risultati più anziani e con un malattia più avanzata alla diagnosi rispetto ai pazienti con indice BMI a 25 kg/m(2) ( P inferiore a 0.001 ).

Dopo aggiustamento dei dati per caratteristiche della malattia, il rischio di sviluppare metastasi distali dopo 10 anni è risultato significativamente aumentato del 46% e il rischio di morire come conseguenza del tumore alla mammella dopo 30 anni è aumentato significativamente del 38% per pazienti con un indice di massa corporea uguale o superiore a 30 kg/m(2).

L'indice di massa corporea non ha influenzato il rischio di ricorrenze locoregionali.

Sia la chemioterapia, sia la terapia endocrina sembrano essere meno efficaci dopo 10 o più anni per le pazienti con indice di massa corporea superiore a 30 kg/m(2).

In conclusione, l'obesità è un fattore prognostico indipendente per lo sviluppo di metastasi distanti e per decesso come conseguenza di carcinoma alla mammella; gli effetti della terapia adiuvante sembrano perdersi più rapidamente in pazienti con tumore mammario e obesità. ( Xagena_2011 )

Ewertz M et al, J Clin Oncol 2011; 29: 25-31



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