Studio TROPiCS-02: Sacituzumab govitecan prolunga la sopravvivenza versus chemioterapia nel cancro alla mammella HR+/HER2- metastatico. I livelli di espressione di Trop-2 non influenzano l'efficacia e la sicurezza


Nello studio TROPiCS-02, Sacituzumab govitecan ( Trodelvy ) ha prolungato la sopravvivenza rispetto alla chemioterapia standard nelle pazienti con cancro al seno HR+/HER2- metastatico già trattate.

E' stato osservato un vantaggio di sopravvivenza senza progressione e di sopravvivenza globale anche con valori di H-score molto bassi, non superiori a 10.
L'espressione di Trop-2 non ha mostrato alcun impatto sulla risposta o sulla sicurezza.
Da questi dati si evince che Sacituzumab govitecan sia efficace indipendentemente dall'espressione di Trop-2 e che non è necessario testare Trop-2 per determinare quali pazienti siano idonei per questo coniugato anticorpo-farmaco e possono beneficiarne.

Sacituzumab govitecan è il capostipite di una nuova classe di farmaci, quella dei coniugati anticorpo-farmaco diretti contro la proteina Trop-2.
Trop-2 è una proteina che si trova sulla superficie delle cellule tumorali ed è coinvolta in diversi processi cellulari implicati nella crescita e nell’invasione delle cellule cancerose. Questo antigene è altamente espresso sulla maggior parte dei tumori solidi e, secondo i dati di letteratura, nell’85-90% di tutti i sottotipi di tumore mammario.

Il grado di espressione di Trop-2 non ha avuto impatto sull’efficacia di Sacituzumab govitecan sui risultati relativi alla risposta.
Nel sottogruppo con il livello di espressione più elevato di Trop-2 ( H-score pari a 100 o superiore, il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) è risultato del 23%, il tasso di beneficio clinico ( CBR ) del 39%, mentre la mediana della durata della risposta ( DoR ) è risultata di 8,5 mesi ( IC 95%, 5,9-16,9 ).
Nel sottogruppo con espressione intermedia dell’antigene ( H-score da 10 a 100 ), il tasso di risposta obiettiva è stato del 18%, il tasso di beneficio clinico del 27% e la mediana della durata della risposta è stata pari a 7,4 mesi ( IC 95%, 4,1-NR ).
Nel sottogruppo con l’espressione più bassa dell'antigene ( H-score inferiore a 10 ), il tasso risposta obiettiva è stata del 24%, il tasso di beneficio clinico del 32% e la mediana della durata delal risposta è stata pari a 7,5 mesi ( IC 95%, 2,5 - non-raggiunto [ NR ] ).

Anche il profilo di sicurezza di Sacituzumab govitecan non è risultato influenzato dai livelli di espressione di Trop-2.
In particolare, con Sacituzumab govitecan l’incidenza di eventi avversi emergenti dal trattamento di grado 3 o superiore è risultata del 79% nei pazienti con un H-score inferiore a 100 e del 74% in quelli con H-score pari o superiore a 100.

Gli eventi avversi emergenti dal trattamento hanno portato all'interruzione del farmaco nel 2% dei pazienti con un H-score inferiore a 100 e nell'8% di quelli con H-score di almeno 100.
Eventi avversi emergenti dal trattamento gravi sono stati riportati nel 26% dei pazienti con un H-score inferiore a 100 e nel 30% di quelli con H-score di almeno 100.

Una neutropenia di grado 3 o superiore è stata segnalata nel 58% e nel 54% dei pazienti del braccio Sacituzumab govitecan con H-score rispettivamente inferiorie e superiore a 100, e, rispettivamente, nel 46% e 35% dei pazienti del braccio chemioterapia, mentre una neutropenia febbrile di grado 3 o superiore è stata osservata nel 7% e nel 6% dei pazienti nel braccio Sacituzumab govitecan con H-score rispettivamente inferiori e superiori a 100, e rispettivamente, nel 4% e 5% dei pazienti nel braccio chemioterapia.
E' stata segnalata diarrea di grado 3 o superiore nel 10% e nel 9% dei pazienti del braccio Sacituzumab govitecan con H-score rispettivamente inferiori e superiori a 100, e nell'1% dei pazienti in ciascun gruppo nel braccio chemioterapia.

TROPiCS-02 è uno studio multicentrico internazionale, randomizzato, in aperto, che ha coinvolto 543 pazienti con tumore della mammella HR+/HER2- localmente avanzato e inoperabile o metastatico, progredito dopo almeno una precedente terapia endocrina, un taxano, e un inibitore di CDK4/6 in qualsiasi setting. Inoltre, i partecipanti dovevano aver già effettuato da due a quattro linee di chemioterapia per la malattia metastatica. I pazienti sono stati assegnati secondo un rapporto 1:1 al trattamento con Sacituzumab govitecan ( 10 mg/kg somministrati nei giorni 1 e 8 di ogni ciclo di 21 giorni ) o la chemioterapia ( scelta dal medico tra Capecitabina, Vinorelbina, Gemcitabina o Eribulina ) fino a progressione della malattia o al manifestarsi di una tossicità inaccettabile.

L’endpoint primario dello studio TROPiCS-02 era la sopravvivenza libera da progressione valutata in modo centralizzato da revisori indipendenti in cieco ( BICR ), mentre la sopravvivenza globale era l’endpoint secondario chiave. ( Xagena_2022 )

Fonte: San Antonio Breast Cancer Symposium ( SABCS ) 2022

Xagena_Medicina_2022