I disturbi del sonno potrebbero rappresentare un marker per la demenza e la malattia di Parkinson


Uno studio pubblicato sulla rivista Neurology ha dimostrato che un disturbo del sonno può rappresentare un segno di demenza o di malattia di Parkinson fino a 50 anni prima che le patologie vengano diagnosticate.

Utilizzando le cartelle cliniche della Mayo Clinic, i ricercatori hanno identificato 27 persone che hanno sperimentato disturbi del sonno REM per almeno 15 anni prima di sviluppare una delle seguenti tre condizioni: malattia di Parkinson, demenza con corpi di Lewy o atrofia sistemica multipla.

L’atrofia sistemica multipla è una malattia che provoca sintomi simili alla malattia di Parkinson.

Le persone con disturbo del comportamento del sonno REM possono presentare movimenti violenti durante i sogni, e possono provocare ferite a se stessi o ai compagni di letto.

Lo studio ha rilevato che il tempo tra l'inizio del disturbo del sonno e i sintomi dei disturbi neurologici arrivava fino a 50 anni, con una durata media di 25 anni.
Tra i partecipanti, a 13 è stata diagnosticata demenza, ad altri 13 è stata diagnosticata la malattia di Parkinson, e ad una persona è stata diagnosticata atrofia sistemica multipla.

I risultati suggeriscono che in alcuni pazienti, condizioni come la malattia di Parkinson o la demenza con corpi di Lewy hanno un lungo periodo di latenza clinica.

Non si sa quante persone che soffrono di disturbo del sonno REM possano in seguito sviluppare malattie come il Parkinson o la demenza.
Non c’è nessuna prova che la narcolessia, con o senza disturbo REM, porti a patologie neurodegenerative. ( Xagena_2010 )

Fonte: American Academy of Neurology, 2010



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