Identificazione e trattamento dei bambini affetti da dislipidemia


La malattia cardiovascolare, principale causa di morte nei paesi industrializzati, è correlata alle dislipidemie, che risultano essere uno dei principali fattori di rischio. Diverse evidenze dimostrano che il processo aterosclerotico ha inizio in età pediatrica. Bambini che presentano dislipidemia, così come altri fattori di rischio cardiovascolari come ipertensione, sovrappeso, obesità e diabete mellito, sono considerati a rischio.

Per l’identificazione di questi soggetti è necessario effettuare uno screening selettivo tra i 2 e i 10 anni di età. Tale screening deve essere proposto a tutti i bambini con anamnesi familiare positiva per dislipidemia primitiva e/o malattia cardiovascolare precoce. I pazienti devono essere sottoposti alla valutazione di un profilo lipidico completo e all’analisi di fattori di rischio emergenti come ApoB e ApoA.

Dato che le concentrazioni di colesterolo totale e del colesterolo a bassa densità di lipoproteine ( LDL ) variano con l’età e il sesso, nella pratica clinica è necessario l’utilizzo dei percentili per la valutazione corretta di tali parametri.

Il primo approccio utilizzato nei pazienti ad alto rischio per ridurre i valori di colesterolo LDL inferiore a 130 mg/dl è l’associazione di adeguata attività fisica a una dieta di tipo Step II. Quest’ultima prevede, a partire dai 2 anni di età, una riduzione dell’apporto di acidi grassi saturi inferiore a 7% dell’introito calorico giornaliero e di colesterolo inferiore ai 200 mg/die.

Nel caso in cui la terapia dietetica risultasse inefficace è previsto l’utilizzo di agenti non farmacologici ( fibre, steroli e stanoli ). Per i soggetti che presentassero valori persistenti superiori al 95° percentile, un terzo approccio è rappresentato dall’uso di farmaci, già a partire dagli 8 anni di età. ( Xagena_2009 )

Guardamagna O et al, Minerva Pediatrica 2009;61:391-398



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