La broncoscopia della diagnosi del tumore al polmone.


La broncoscopia consiste nell'usare un broncoscopio per osservare direttamente i bronchi. Il broncoscopio è un endoscopio, cioè uno strumento telescopico che permette di vedere all'interno delle cavità naturali del nostro corpo, che, nel caso specifico del broncoscopio, sono i bronchi. Il broncoscopio può essere rigido o flessibile (quest'ultimo utilizza le fibre ottiche), e contiene un'insieme di fibre ottiche o di fibre in vetro altamente compresse che trasmettono la luce nei bronchi e li rendono visibili all'occhio dell'osservatore. Il broncoscopio a fibre ottiche è flessibile in modo da poter seguire delle curve o pieghe. Se viene visualizzato un tumore o una zona appare sospetta per la presenza di tumore, è possibile prelevare un campione di tessuto con lo stesso broncoscopio. Spesso, per eseguire una broncoscopia, il paziente viene leggermente sedato e gli viene anestetizzata la parte che verrà a contatto con lo strumento, in modo da farlo sentire a proprio agio.
Una tecnica abbastanza nuova, conosciuta come broncoscopia a fluorescenza, permette al medico di osservare se le cellule hanno una normale fluorescenza, cioè se riflettono la luce in modo normale. Viene iniettato un colore fluorescente e le cellule tumorali, assorbendolo, diventano fluorescenti. Se le cellule diventano fluorescenti, ne viene prelevato un campione per verificare se si tratta di cellule tumorali maligne. Questa tecnica viene utilizzata quando con la normale broncoscopia non si è riusciti ad individuare un tumore accertato tramite l'esame citologico dell'espettorato.
Tratto dal Manuale del Cancro al Polmone realizzato da ALCASE International (Alliance for Lung Cancer Advocacy, Support and Education) e tradotto in Italiano sotto la supervisione dei medici del CulCaSG (Cuneo Lung Cancer Study Group)
( Xagena_2001 )

Dr. Gianfranco Buccheri e Dr. Domenico Ferrigno.