Aderenza al trattamento con antidiabetici nella popolazione anziana


Il Geriatric Working Group dell’AIFA ( Agenzia Italiana del farmaco ) ha condotto un'indagine sull’appropriatezza prescrittiva per il paziente anziano e ha sviluppato un set di indicatori per valutare la qualità della prescrizione farmacologica nella popolazione di età superiore ai 65 anni in Italia.
I 13 indicatori sono stati individuati per fornire uno strumento finalizzato a monitorare la qualità della prescrizione farmacologica.

L’indicatore ha messo in evidenza che l’aderenza alla terapia farmacologica con antidiabetici orali rappresenta un aspetto essenziale per l’ottenimento del controllo glicemico e del conseguente rischio di complicanze e di ospedalizzazione.
Nel caso della terapia antidiabetica, la percentuale di non-aderenza è stimata tra il 13-64% per gli ipoglicemizzanti orali e tra il 19-46% per la terapia insulinica.
Queste ampie differenze sono dovute in parte alle differenti definizioni di aderenza utilizzate ma anche ai diversi setting, durata dei follow-up e tipologia di popolazioni esaminate.
I pazienti che non assumono alcuna terapia corrispondono a circa il 20-40%.

La comorbidità, la presenza di deficit cognitivi e/o sensoriali, la depressione, la scarsità di informazioni così come la politerapia, la complessità dei trattamenti e gli effetti collaterali, sono tutti fattori che tendono a ridurre l’aderenza alla terapia.
Queste condizioni sono spesso coesistenti nella popolazione anziana che contestualmente è anche quella con maggiore rischio di eventi cardiovascolari, che potrebbero così essere ridotti in modo sostanziale attraverso una politica sanitaria mirata all’incremento della aderenza.

La lunghezza del follow-up risulta inferiore a due anni. Questo può essere importante perché alcuni studi evidenziano che la persistenza e l’aderenza tendono a diminuire con il tempo e particolarmente dopo almeno due anni di trattamento. ( Xagena_2013 )

Fonte: AIFA, 2013

XagenaHeadlines2013