Il polimorfismo PD-1 è associato a progressione della malattia nella sclerosi multipla


Le cellule T svolgono un ruolo chiave nell’orchestrare le risposte immunitarie autoreattive nella sclerosi multipla.

La morte programmata 1 ( PD-1 ) è un membro della superfamiglia B7/CD28 di molecole co-stimolatorie con funzioni inibitorie delle cellule T.

Recentemente è stato descritto un polimorfismo intronico 7146 G/A entro il gene PD-1.

I Ricercatori del Bayerische Julius–Maximilians Universitat a Wurzburg in Germania hanno verificato se questo polimorfismo sia un modificatore genetico del rischio e di progressione nella sclerosi multipla.

Sono stati esaminati campioni di sangue di 939 pazienti con sclerosi multipla ( età media 39 anni ), di cui 566 ( 60% ) con sclerosi multipla recidivante-remittente, 279 ( 30% ) con sclerosi multipla secondaria e 94 ( 10% ) con sclerosi multipla progressiva primaria, e di 272 controlli sani.

La genotipizzazione è stata compiuta mediante PCR ( Polymerase Chain Reaction ) e digestione con enzimi di restrizione.

E’ stata evidenziata una significativa associazione tra l’allele mutato ed il decorso progressivo della malattia ( 44% 7146G versus 56% 7146A, P = 0,002 ).

Le conseguenze della mutazione a livello del gene PD-1 sulla funzione delle cellule T è stata valutata ex-vivo in alcuni pazienti utilizzando linfociti di sangue periferico stimolati mediante microsfere, e cellule CD4 purificate.

L’inibizione mediata da PD-1 della secrezione della citochina da parte delle cellule T ( interferone gamma ) è risultata alterata nei pazienti che trasportavano il polimorfismo PD-1.

I dati dello studio indicano che il polimorfismo PD-1 è un modificatore genetico di progressione nella sclerosi multipla.( Xagena_2005 )

Kroner A et al, Ann Neurol 2005; Epub ahead of print.



MedicinaNews.it