Progressione naturale della sclerosi multipla secondaria progressiva


L'inizio della progressione secondaria è un evento fondamentale nel corso della sclerosi multipla recidivante-remittente.
I pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva sperimentano un continuo peggioramento dei sintomi indipendentemente dal verificarsi di recidive.
I possibili fattori di rischio associati all’insorgenza di sclerosi multipla secondaria progressiva rimangono sottovalutati negli studi sul decorso naturale della sclerosi multipla.

Uno studio ha verificato l'influenza di sesso, età di insorgenza e sintomi all'esordio su tempo e l’età all’insorgenza di sclerosi multipla secondaria progressiva nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente non-sottoposti a terapia con farmaci immunomodulatori.

Dei 5.778 pazienti individuati con sclerosi multipla definita, 5.207 ( 90% ) hanno avuto un’insorgenza recidivante-remittente.
Il tempo mediano alla sclerosi multipla secondaria progressiva è stato di 21.4 anni, raggiunto a un’età media di 53.7 anni.

L'appartenenza al sesso maschile e lo sviluppo di sintomi motori sono stati associati a un tempo più breve e a un’età più giovane all'insorgenza di sclerosi multipla secondaria progressiva.

La giovane età all’esordio della malattia è stata associata ad un tempo maggiore alla sclerosi multipla secondaria progressiva, ma anche a una più giovane età alla progressione secondaria.

Altri sintomi all’esordio non sono risultati associati al tempo o all'età di sviluppo della sclerosi multipla secondaria progressiva.

In conclusione, sono stati identificati tre fattori che influenzano l'insorgere della sclerosi multipla secondaria progressiva in pazienti non-trattati, affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente.
I sintomi di esordio a carico dell'apparato motorio e il sesso maschile sono associati sia a un tempo più breve che a una più giovane età di insorgenza della sclerosi multipla secondaria progressiva.
Un’età più giovane all'esordio della malattia non deve essere considerata come indicazione di una prognosi migliore. ( Xagena_2010 )

Koch M et al, J Neurol Neurosurg Psychiatry 2010; 81: 1039-1043



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