Sclerosi multipla: le statine riducono la permeabilità della barriera emato-encefalica e la migrazione dei leucociti


L’alterazione della barriera emato-encefalica e della migrazione transendoteliale delle cellule immunitarie rappresentano i primi cambiamenti che concorrono alla formazione della lesione sia nella sclerosi multipla che nella forma clinica precoce, la sindrome clinicamente isolata.

Studi in modelli animali con sclerosi multipla hanno mostrato che le statine, anche note come inibitori dell’HMG-CoA reduttasi, sono in grado di esercitare effetti antinfiammatori e di ridurre le lesioni captanti il gadolinio nella sclerosi multipla.

Ricercatori del Center Hospitalier de l’Universitè de Montreal ( Canada ) hanno descritto l’impatto delle statine sulle cellule endoteliali umane derivate dalla barriera emato-encefalica.

La Lovastatina e la Simvastatina hanno ridotto la permeabilità della barriera emato-encefalica, in vitro, ed hanno ridotto la migrazione dei leucociti.

I dati dello studio hanno indicato che le statine potrebbero essere di beneficio nelle fasi preliminari della sclerosi multipla. ( Xagena_2006 )

Ifergan I et al, Ann Neurol 2006; Epub ahead of print






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