Trattamento della depressione: Zoloft


È noto che la depressione è associata ad un'alterazione del metabolismo della serotonina ( 5-HT ) a livello cerebrale. Zoloft ( Sertralina ) è un potente inibitore specifico della ricaptazione neuronale della serotonina.

Zoloft trova indicazione nel trattamento della depressione nei pazienti adulti, inclusa la depressione associata a sintomi di ansia. Una volta ottenuta una risposta terapeutica soddisfacente, il proseguimento della terapia con la Sertralina previene l'insorgenza di recidive o la comparsa a distanza di tempo di nuovi episodi depressivi.
Zoloft è anche indicato nel trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi nei pazienti adulti, nei pazienti pediatrici ( 6-12 anni ) e negli adolescenti ( 13-17 anni ). Una volta ottenuta una risposta terapeutica iniziale, Zoloft garantisce efficacia, sicurezza e tollerabilità prolungate nel trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi per un periodo di almeno 2 anni.
Zoloft è inoltre indicato nel trattamento del disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia.

Proprietà farmacocinetiche

Nell'uomo, dopo una dose orale di Zoloft, il picco ematico si raggiunge dopo circa 6-8 ore. Circa il 98% del farmaco circolante è legato alle proteine plasmatiche.

È stato dimostrato che la farmacocinetica della Sertralina nei pazienti pediatrici e adolescenti con disturbi ossessivo-compulsivi è sovrapponibile a quella degli adulti ( anche se nei pazienti pediatrici e adolescenti la Sertralina viene metabolizzata con efficienza leggermente maggiore ). Tuttavia, tenuto conto del minor peso corporeo ( specialmente da 6 a 12 anni ), al fine di evitare livelli plasmatici eccessivi, è consigliabile somministrare un dosaggio inferiore ai pazienti pediatrici.
Il profilo farmacocinetico negli adolescenti e negli anziani non presenta differenze significative rispetto a quanto riscontrato negli adulti di età compresa tra i 18 e i 65 anni.

L'emivita plasmatica della Sertralina è di circa 26 ore, mentre quella del suo principale metabolita, la N-desmetilsertralina, è di circa 62-104 ore. L'attività in vitro della N-desmetilsertralina è notevolmente inferiore a quella della sertralina ( < 20 volte ) e non vi sono prove di una sua attività nei modelli in vivo di depressione.

Nell'uomo la Sertralina e la N-desmetilsertralina sono entrambe ampiamente metabolizzate ed i metaboliti risultanti sono escreti attraverso le feci e le urine in quantità eguale. Solamente una piccola quantità di Sertralina immodificata viene escreta attraverso le urine. Poiché la biodisponibilità di Zoloft in capsule aumenta in presenza di cibo, si raccomanda di somministrare Zoloft in capsule ai pasti. Il cibo non altera invece la biodisponibilità di Zoloft in compresse.

Posologia e modo di somministrazione

Zoloft dovrebbe essere assunto in unica somministrazione giornaliera. Le compresse di Zoloft possono essere assunte indifferentemente in presenza o in assenza di cibo, mentre le capsule devono essere assunte a stomaco pieno.

La dose terapeutica abituale per il trattamento della depressione è di 50 mg/die.

Per il trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi e del disturbo da attacchi di panico la dose minima efficace raccomandata è di 50 mg/die. Tuttavia, la terapia del disturbo da attacchi di panico deve iniziare con il dosaggio di 25 mg/die, che dovrà poi essere aumentata a 50 mg/die dopo una settimana di trattamento. È stato dimostrato che questo regime posologico riduce la frequenza degli effetti indesiderati che caratterizzano il disturbo da attacchi di panico nella fase iniziale del trattamento.

La dose giornaliera per tutte le indicazioni può essere aumentata, in caso di mancata risposta, di 50 mg in 50 mg ( ad intervalli di tempo non inferiori ad 1 settimana ) fino ad un massimo di 200 mg/die. La comparsa dell'effetto terapeutico si può osservare entro 7 giorni, sebbene l'effetto terapeutico completo si manifesti generalmente entro 2-4 settimane dall'inizio del trattamento e anche più a lungo per il trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi. Lo stesso dosaggio può essere usato sia nei pazienti adulti giovani che in quelli adulti anziani. Durante la terapia di mantenimento prolungato, Zoloft deve essere somministrato alle dosi terapeutiche più basse, con successivo aggiustamento posologico a seconda della risposta clinica.

Quando si decide di interrompere il trattamento le dosi devono essere ridotte in modo graduale per minimizzare l'entità dei sintomi di astinenza.

Efficacia nei pazienti in età pediatrica e negli anziani

La sicurezza e l'efficacia di Zoloft nei pazienti pediatrici e negli adolescenti ( da 6 a 17 anni ) affetti da disturbi ossessivo-compulsivi sono state accertate. La somministrazione di Zoloft negli adolescenti ( 13-17 anni ) con disturbi ossessivo-compulsivi deve iniziare con dosaggi di 50 mg/die. Il trattamento dei pazienti pediatrici ( 6-12 anni ) con disturbi ossessivo-compulsivi deve iniziare con 25 mg/die fino ad arrivare a 50 mg/die dopo una settimana. In caso di mancata risposta, le dosi successive possono essere aumentate, di 50 mg in 50 mg, fino ad un massimo di 200 mg al dì, al bisogno.
In uno studio clinico effettuato su pazienti di età compresa tra 6 e 17 anni affetti da depressione o disturbi ossessivo-compulsivi, Zoloft ha dimostrato un profilo farmacocinetico sovrapponibile a quello osservato negli studi con pazienti adulti.
Tuttavia, il minor peso corporeo dei pazienti pediatrici e adolescenti rispetto a quello degli adulti deve essere tenuto in considerazione quando si aumenta la dose oltre i 50 mg, per evitare la somministrazione di un dosaggio eccessivo. Tenuto conto che la Sertralina ha un'emivita di eliminazione di 24 ore, non si dovrebbero effettuare modificazioni posologiche ad intervalli inferiori ad 1 settimana.
Si consiglia di utilizzare nei pazienti pediatrici le compresse da 50 mg e le capsule da 50 mg.
L'efficacia di Zoloft nei pazienti pediatrici e negli adolescenti con depressione non è stata dimostrata in studi clinici controllati. La sicurezza e l'efficacia nei pazienti pediatrici di età inferiore a sei anni non sono state dimostrate.

Gli studi clinici condotti su oltre 700 pazienti anziani ( età > 65 anni ) hanno dimostrato l'efficacia di Zoloft in questa popolazione di pazienti. Il tipo e l'incidenza di reazioni avverse nei pazienti anziani sono risultati simili a quelli riscontrati nei pazienti più giovani.

Controindicazioni

La Sertralina è controindicata in caso di ipersensibilità verso i componenti del prodotto o verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
E’ generalmente controindicata durante la gravidanza, l'allattamento e nei pazienti con storia recente di infarto miocardico o con malattie cardiache instabili.

L'uso della Sertralina deve essere evitata nei pazienti con epilessia instabile, e nei pazienti affetti da convulsioni.

Alcuni casi di reazioni gravi, talvolta fatali, si sono verificati nei pazienti cui la Sertralina è stata somministrata in concomitanza con farmaci inibitori delle monoaminoossidasi ( inclusi l'inibitore selettivo Selegilina [ Jumex ] e l'inibitore reversibile Moclobemide [ Aurorix ] ). Alcuni di questi pazienti avevano le caratteristiche della sindrome maligna da neurolettici ( sindrome serotoninergica ), i cui sintomi comprendono: ipertermia, rigidità muscolare, mioclono, disfunzione del sistema nervoso autonomo con possibilità di rapide fluttuazioni dei segni vitali, alterazioni dello status mentale come confusione, irritabilità, e agitazione estrema che evolve fino al delirio e al coma. Quindi la Sertralina non deve essere usata in combinazione con un IMAO o entro 14 gg. dalla sospensione del trattamento con un IMAO. Analogamente almeno 14 gg. dovrebbero intercorrere tra la sospensione della terapia con Sertralina e l'inizio della terapia con IMAO.

La co-somministrazione della Sertralina con altri farmaci che potenziano la neurotrasmissione serotoninergica ( p.es. Triptofano, o Fenfluramina, o agonisti dei recettori 5-HT ) deve essere evitata a causa della potenziale interazione farmacocinetica.

Passaggio da una terapia con Sertralina a una terapia con altri inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ( SSRI ), antidepressivi o farmaci indicati per i disturbi ossessivo-compulsivi.

L'esperienza clinica finora acquisita non consente di stabilire quale sia il momento più opportuno per passare da una terapia con altri SSRI, antidepressivi o farmaci indicati nel trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi ad una con Sertralina.
In questa fase, viene richiesta particolare cautela e vigilanza da parte del medico, soprattutto se si sostituisce un farmaco a lunga durata d'azione ( p.es. Fluoxetina [ Prozac ] ).
Il tempo di wash-out tra un SSRI ed un farmaco della stessa classe, non è stato ancora stabilito.

I farmaci appartenenti alla classe degli antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina vanno somministrati con cautela nei pazienti che ricevano in concomitanza anticoagulanti, farmaci che influenzano l'aggregazione piastrinica ( FANS, Acido Acetilsalicilico [ Aspirina ], Ticlopidina [ Tiklid ], ecc. ) o altri farmaci che possono accrescere il rischio di sanguinamento.

Inoltre tali farmaci vanno somministrati con cautela nei pazienti con precedenti disordini della coagulazione.

I dati concernenti i livelli di Sertralina raggiunti nel latte materno sono esigui. Gli studi clinici condotti su casistiche molto limitate di donne in fase di allattamento e sui loro bambini hanno evidenziato quantità trascurabili o non rilevabili di Sertralina nel siero dei lattanti, anche se le concentrazioni nel latte materno erano più elevate rispetto a quelle rilevate nel siero materno. La somministrazione di Sertralina nelle donne che allattano è sconsigliata, a meno che, a giudizio del medico, i benefici siano superiori ai rischi.

Se la Sertralina viene usata durante la gravidanza e/o l'allattamento, il medico deve tenere in considerazione che in alcuni neonati le cui madri erano state sottoposte a terapia con SSRI, tra cui la Sertralina, è stata riportata una sintomatologia compatibile con la sindrome da privazione da farmaco.

Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso

La sicurezza della Sertralina non è stata dimostrata nei pazienti con una storia recente di infarto miocardico o con malattie cardiache instabili.

Il rischio di effetti dannosi a carico del feto a seguito di assunzione di Sertralina non è escluso; pertanto l'uso della Sertralina in gravidanza è da riservare, a giudizio del medico, solo ai casi di assoluta necessità.

I dati concernenti i livelli di Sertralina, raggiunti nel latte materno sono limitati.

La Sertralina è ampiamente metabolizzata nel fegato. Uno studio di farmacocinetica con somministrazione di dosi multiple condotto su soggetti con cirrosi epatica lieve e non progressiva ha dimostrato un aumento dell'emivita plasmatica del farmaco e una AUC e Cmax corrispondenti a circa tre volte i valori riscontrati nei soggetti normali. Non sono state osservate differenze significative tra i due gruppi relativamente al legame con le proteine plasmatiche. La Sertralina deve essere usata quindi con cautela nei soggetti con disturbi epatici. Se la Sertralina viene somministrata a pazienti con insufficienza epatica, devono essere adottati dosaggi più bassi e meno frequenti.

Dal momento che la Sertralina è ampiamente metabolizzata, la quantità di farmaco escreta nelle urine sotto forma immodificata risulta trascurabile. Infatti, i parametri farmacocinetici ( AUC 0-24 o Cmax ) dopo somministrazione di dosi multiple, valutati nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina: 30-60 ml/min ) o da moderata a grave ( clearance della creatinina: 10-29 ml/min ), non si sono rivelati significativamente dissimili dai controlli su volontari sani. Le emivite erano sovrapponibili e non è stata riscontrata alcuna differenza nel legame con le proteine plasmatiche in tutti i gruppi studiati. Questo studio clinico mette in evidenza che, come previsto in base alla limitata escrezione renale della Sertralina, il dosaggio non deve essere modificato in relazione al grado di compromissione renale.

La possibilità di un tentativo di suicidio è collegata alla depressione e può persistere fino a che non si verifica una significativa remissione; uno stretto controllo dei pazienti ad alto rischio dovrebbe accompagnare la fase iniziale della terapia. La Sertralina dovrebbe essere prescritta in quantità minima al fine di ridurre i rischi di overdose.

I pazienti in terapia con antidepressivi o con farmaci indicati nel trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi possono manifestare convulsioni. Episodi convulsivi si sono verificati approssimativamente nello 0.08% dei pazienti trattati con Zoloft in un programma clinico di sviluppo sulla depressione. Non sono state riportate convulsioni nei pazienti trattati con Zoloft in un programma clinico di sviluppo sul disturbo da attacchi di panico.
Solo 4 pazienti su circa 1800 pazienti che hanno assunto il farmaco nell'ambito di un programma clinico di sviluppo sui disturbi ossessivo-compulsivi ( circa 0.2% ) hanno manifestato convulsioni. Tre di questi pazienti erano adolescenti, due con un episodio convulsivo e uno con una storia familiare di disturbi convulsivi; nessuno di essi era comunque in trattamento con anticonvulsivanti. In tutti questi casi, non è stato possibile stabilire una correlazione di causalità con Zoloft.
Zoloft non è stato sistematicamente studiato nei pazienti affetti da convulsioni; pertanto, l'uso del prodotto dovrà essere evitato nei pazienti con epilessia instabile e i soggetti con epilessia controllata dovranno essere attentamente monitorati. Zoloft deve essere interrotto in qualunque paziente che sviluppi convulsioni.

Zoloft è associato ad una diminuzione della uricemia di circa il 7%. Il significato clinico di questo effetto uricosurico non è noto e non esistono segnalazioni di insufficienza renale acuta conseguenti all'uso della Sertralina.

L'esperienza clinica con Zoloft nei pazienti con alcune malattie sistemiche concomitanti è limitata. E’ consigliata cautela nel somministrare Zoloft a pazienti con malattie o condizioni che potrebbero incidere sul metabolismo o sulle risposte emodinamiche.

Zoloft non è stato valutato o utilizzato in maniera rilevante in pazienti con una storia recente di infarto miocardico o con malattie cardiache instabili.
I pazienti con queste diagnosi sono stati esclusi dagli studi clinici pre-marketing del prodotto. Tuttavia, sono stati valutati gli elettrocardiogrammi di 774 pazienti a cui è stata somministrata Sertralina nel corso di studi clinici in doppio cieco, ed i dati rilevati hanno indicato che Zoloft non risultava associato allo sviluppo di anormalità elettrocardiografiche significative.

Assuefazione e dipendenza

Negli studi condotti sull'uomo e sugli animali, Zoloft non ha mostrato di poter indurre una potenziale dipendenza.
Comunque, come per ogni farmaco attivo sul sistema nervoso centrale ( SNC ), il medico deve valutare attentamente il paziente per quanto riguarda eventuali precedenti di abuso di farmaci e seguire questi pazienti in maniera particolare per verificare eventuali segni di cattivo uso o abuso di Zoloft ( es. sviluppo di tolleranza, aumento di dosaggio, dipendenza ).

Interazioni

Poiché Zoloft si lega alle proteine plasmatiche, il potenziale di una sua interazione con altri farmaci che si legano alle proteine plasmatiche dovrebbe essere tenuto in considerazione. Tuttavia, nel corso di 3 studi di interazione condotti rispettivamente con Diazepam [ Valium], Tolbutamide [ Orinase ] e Warfarin ( Coumadin ) non è stato rilevato alcun effetto significativo di Zoloft sul legame proteico del substrato.
La somministrazione concomitante di Zoloft 200 mg/die con Diazepam e Tolbutamide ha evidenziato piccole variazioni statisticamente significative di alcuni parametri farmacocinetici. La loro significatività clinica è sconosciuta.

La co-somministrazione di Zoloft e Cimetidina [ Tagamet ] ha causato una sostanziale diminuzione della clearance della Sertralina di significatività clinica sconosciuta.

Zoloft non ha effetto sulla capacità di blocco beta-adrenergico dell'Atenololo [ Tenormin ].

Non sono state osservate interazioni tra Zoloft 200 mg/die e Glibenclamide [ Euglucon ] o Diossina [ Lanoxin ].

La co-somministrazione di Zoloft 200 mg/die e Warfarin ha comportato un piccolo ma statisticamente significativo aumento del tempo di protrombina, la cui significatività clinica è sconosciuta. Quindi, il tempo di protrombina deve essere attentamente monitorato quando si inizia o si interrompe il trattamento con Zoloft.

I farmaci appartenenti alla classe degli antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina possono accrescere il rischio di sanguinamento quando sono somministrati in concomitanza con anticoagulanti o con farmaci che influenzano l'aggregazione piastrinica ( FANS, Acido Acetilsalicilico, Ticlopidina, ecc. ).

Nel corso degli studi clinici controllati con placebo condotti su volontari sani, la co-somministrazione di Zoloft e Litio [ Carbolithium ] non ha comportato alterazioni significative della farmacocinetica del Litio, ma ha determinato un incremento degli episodi di tremore nel gruppo che assumeva Zoloft, rispetto al gruppo in terapia con placebo, evidenziando una possibile interazione farmacodinamica. Quando Zoloft viene somministrato insieme ad altri farmaci che, come il Litio, possono agire attraverso meccanismi serotoninergici, i pazienti devono essere opportunamente monitorati.

Da uno studio clinico controllato verso placebo condotto su volontari sani risulta che la somministrazione di Zoloft alla dose di 200 mg/die non causa un’inibizione clinicamente significativa del metabolismo della Fenitoina [ Dintoina ]. E’consigliato comunque monitorare le concentrazioni plasmatiche di Fenitoina dopo l'inizio della terapia con Zoloft, effettuando gli opportuni aggiustamenti posologici della Fenitoina.

Nella fase di commercializzazione del prodotto, sono stati raramente segnalati casi di pazienti con debolezza, iperreflessia, incoordinazione, confusione, ansia e agitazione a seguito dell'uso di Zoloft e Sumatriptan [ Imigran ]. Anche se la terapia concomitante di Sertralina e Sumatriptan appare clinicamente sicura, è consigliato tenere sotto controllo il paziente.

Gli antidepressivi inibiscono in misura diversa il citocromo CYP 2D6, isoenzima preposto al metabolismo di numerosi farmaci. Gli studi di interazione condotti con una somministrazione prolungata di Zoloft 50 mg/die hanno evidenziato un incremento minimo ( media 23-37% ) delle concentrazioni plasmatiche allo steady-state della Desipramina ( marker dell'attività dell'isoenzima CYP 2D6 ).

Gli studi di interazione in vivo hanno dimostrato che la somministrazione prolungata di Zoloft 200 mg/die non inibisce la idrossilazione 6-beta del cortisolo endogeno mediata dal citocromo CYP 3A3/4 o il metabolismo della Carbamazepina o della Terfenadina ( Teldane ). Inoltre, la somministrazione prolungata di Zoloft 50 mg/die non inibisce il metabolismo dell'Alprazolam ( Xanax ) mediato dal citocromo CYP 3A3/4. I risultati di questi studi hanno dimostrato che la Sertralina non inibisce il citocromo CYP 3A3/4 in modo clinicamente rilevante.

L'evidente assenza di effetti clinicamente significativi sulle concentrazioni plasmatiche della Tolbutamide, della Fenitoina e del Warfarin in seguito alla somministrazione prolungata di Sertralina 200 mg/die suggerisce che Zoloft non inibisce il citocromo CYP 2C9 in modo clinicamente rilevante.

L'evidente assenza di effetti clinicamente significativi sulle concentrazioni plasmatiche del Diazepam in seguito alla somministrazione prolungata di Sertralina 200 mg/die suggerisce che Zoloft non inibisce in modo clinicamente rilevante il citocromo CYP 2C19.

Gli studi in vitro indicano che la Sertralina inibisce il citocromo CYP 1A2 in maniera trascurabile o del tutto inesistente.

La somministrazione contemporanea di Zoloft 200 mg/die non aumenta gli effetti dell'alcol, della Carbamazepina, dell'Aloperidolo ( Haldol ) o della Fenitoina sulla performance cognitiva e psicomotoria del soggetto sano. Tuttavia, l'uso concomitante di Sertralina) ed alcol è sconsigliato.

Studi preclinici hanno dimostrato che la Sertralina attiva gli enzimi epatici microsomiali. In studi clinici si è osservato che la Sertralina determina una minima attivazione degli enzimi epatici come determinato dalla piccola ( 5% ) ma statisticamente significativa riduzione dell'emivita dell'Antipirina in seguito a somministrazione di 200 mg/die per 21 gg. Questa piccola variazione dell'emivita dell'Antipirina riflette una variazione clinicamente non significativa nel metabolismo epatico.

Gravidanza ed allattamento

Una diminuzione della fertilità è stata dimostrata in uno di 2 studi su ratti a dosi di 80 mg/kg ( 20 volte la dose massima umana in mg/kg e 4 volte in mg/m2 ).

Studi sulla riproduzione sono stati effettuati su ratti e conigli, a dosi fino a circa 20 e 10 volte rispettivamente la massima dose giornaliera in mg/kg usata nell'uomo ( da 4 a 4,5 volte la dose in mg/m2 ). Non sono stati evidenziati effetti teratogeni o embriotossici a nessuna delle dosi usate. Alla dose corrispondente a circa 2,5-10 volte la dose umana massima, tuttavia, la Sertralina ha causato tossicità materna in grado di ritardare la successione dei processi di ossificazione fetale. Non esistono studi adeguati sulle donne in gravidanza. Poiché gli studi sulla riproduzione condotti sull'animale non sono sempre predittivi per la risposta umana, la Sertralina dovrebbe essere usata durante la gravidanza solo in caso di assoluta necessità e sotto il diretto controllo del medico.

Negli studi animali si è osservata una diminuzione della sopravvivenza neonatale dopo somministrazione di Sertralina alla madre in dosi circa 5 volte più elevate rispetto alla massima dose terapeutica giornaliera nell'uomo in mg/kg. La diminuzione della sopravvivenza neonatale si è dimostrata essere probabilmente dovuta all'esposizione di Sertralina in utero. Il significato clinico di questi effetti è sconosciuto.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine

Gli studi di farmacologia clinica hanno dimostrato che Zoloft non ha effetti sulle capacità psicomotorie. Non c'è prova che Zoloft potenzi gli effetti sedativi delle benzodiazepine o di altri tranquillanti o dell'alcol. Tuttavia, poiché gli antidepressivi e i farmaci utilizzati nel trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi e del disturbo da attacchi di panico possono alterare le facoltà mentali e fisiche richieste per affrontare compiti potenzialmente pericolosi, come guidare un'automobile o usare macchinari, i pazienti devono essere opportunamente avvertiti.

Effetti indesiderati

Nell'esperienza pre-marketing con Zoloft, gli eventi avversi manifestatisi con maggiore frequenza negli studi clinici per la depressione e i disturbi ossessivo-compulsivi sono riportati qui di seguito: Sistema nervoso autonomo: secchezza delle fauci, aumento della sudorazione; Sistema nervoso centrale e periferico: vertigini, tremore, contrazioni; Apparato gastrointestinale: diarrea / feci molli, dispepsia, nausea, costipazione, flatulenza, aumento dell'appetito; Sintomi psichiatrici: anoressia, insonnia, sonnolenza, nervosismo, sbadigli, difficoltà di concentrazione; Sistema riproduttivo: disfunzioni sessuali ( principalmente ritardo dell'eiaculazione negli uomini ); Generali: lombalgia; Disturbi metabolici e nutrizionali: senso di sete, lieve aumento della trigliceridemia e lieve diminuzione dell'uricemia; Apparato muscoloscheletrico: mialgia; Apparato respiratorio: rinite, faringite; Organi di senso: anormalità visive, tinnito, perversione del gusto; Apparato urinario: minzione frequente, disturbi della minzione.

Durante i test pre-marketing, ipomania o mania sono state segnalate nello 0.4% dei pazienti trattati con Zoloft. L'attivazione di mania / ipomania è stata riportata anche in una piccola percentuale di pazienti con disturbi affettivi maggiori in trattamento con altri antidepressivi o farmaci indicati nei disturbi ossessivo-compulsivi.

In alcuni pazienti trattati con Zoloft possono osservarsi significative perdite di peso; nei pazienti trattati in studi clinici controllati si sono osservate variazioni di minima entità ( massimo 1 kg ), mentre il placebo aveva indotto variazioni di minore entità. Solo in rari casi i pazienti hanno dovuto interrompere il trattamento a causa della perdita di peso.

Nella fase successiva alla commercializzazione del prodotto, sono state ricevute segnalazioni spontanee di eventi avversi verificatisi nei pazienti in trattamento con Zoloft, tra cui: Sistema nervoso autonomo: midriasi, priapismo; Generali: reazioni allergiche, allergia, astenia, spossatezza, febbre, vampate di calore; Sistema cardiovascolare: dolore toracico, ipertensione, palpitazioni, edema periorbitale, sincope, tachicardia; Sistema nervoso centrale e periferico: coma, convulsioni, cefalea, emicrania, alterazioni dei movimenti ( tra cui sintomi extrapiramidali, quali iperkinesia, ipertonia, digrignamento dei denti o disturbi della deambulazione ), parestesia, e ipoestesia. Sono stati inoltre riportati segni e sintomi associati alla sindrome serotoninergica, in alcuni casi associati all'uso concomitante di altri farmaci serotoninergici, tra cui: agitazione, confusione, diaforesi, diarrea, febbre, ipertensione, rigidità e tachicardia; Disturbi endocrinologici: galattorrea, iperprolattinemia, e ipotiroidismo; Sistema gastrointestinale: dolore addominale, pancreatite e vomito; Sistema emopoietico: alterata funzionalità piastrinica, episodi anomali di sanguinamento ( quali epistassi, sanguinamento gastrointestinale o ematuria ) , leucopenia, porpora e trombocitopenia; Esami di laboratorio: alterazioni dei parametri di laboratorio; Sistema epatobiliare: gravi disturbi epatici ( inclusi epatite, ittero e insufficienza epatica ) e elevazioni asintomatiche delle transaminasi sieriche SGOT ( o AST ) e SGPT ( o ALT ); Disturbi metabolici e nutrizionali: iponatremia e aumento dei livelli di colesterolo sierico; Disturbi psichiatrici: agitazione, reazioni aggressive, ansia, sintomi depressivi, allucinazioni e psicosi; Apparato riproduttivo: disturbi mestruali; Apparato respiratorio: broncospasmo; Cute e annessi cutanei: alopecia, angioedema, e rash ( tra cui rari casi di eritema multiforme e gravi disturbi cutanei esfoliativi ); Apparato urinario: edema facciale e ritenzione urinaria.

Raramente in seguito alla somministrazione di antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina si possono verificare manifestazioni emorragiche quali ecchimosi, emorragie ginecologiche, manifestazioni emorragiche a carico del tratto gastrointestinale, delle mucose o anche di altri distretti dell'organismo.

Quando si interrompe bruscamente il trattamento possono comparire sintomi di astinenza.
Tali sintomi sono, in genere, lievi e di completa risoluzione e comprendono, ad esempio: insonnia, vertigini, sudorazione, palpitazioni, nausea, ansia, agitazione, irritabilità, parestesie e cefalea.
Quando si decide di interrompere il trattamento le dosi devono essere ridotte in modo graduale per minimizzare l'entità di tali sintomi.

Sovradosaggio

I dati a disposizione hanno dimostrato che Zoloft ha un ampio margine di sicurezza in caso di sovradosaggio.
Casi di sovradosaggio dovuti all'assunzione di Sertralina si sono verificati con dosi superiori a 13,5 grammi. L'impiego di dosi eccessive di Sertralina principalmente associato ad altri farmaci e/o alcol è stato talvolta fatale; pertanto, qualunque caso di sovradosaggio deve essere trattato con decisione.
I sintomi del sovradosaggio comprendono gli effetti collaterali mediati dalla serotonina, quali sonnolenza, disturbi gastrointestinali ( come nausea e vomito ), tachicardia, tremore, agitazione e capogiri. Meno frequentemente, sono stati riportati episodi di coma.

Non ci sono antidoti specifici alla Sertralina. Se necessario, si deve mantenere la pervietà delle vie respiratorie, e assicurare un'adeguata ossigenazione e ventilazione. Il Carbone vegetale attivato, che può essere utilizzato con un catartico, può risultare altrettanto o più efficace della lavanda gastrica, e dovrebbe essere tenuto in considerazione nel trattamento del sovradosaggio. Si sconsiglia l'induzione dell'emesi. Insieme alle misure generali sintomatiche e di supporto, è raccomandato il monitoraggio cardiaco e dei segni vitali.
A causa dell'ampio volume di distribuzione della Sertralina, è poco probabile che la diuresi forzata, la dialisi, l'emoperfusione e la trasfusione di scambio possano produrre beneficio. ( Xagena_2008 )