Amiloidosi da catene leggere, risposte ematologiche rapide e profonde con Daratumumab per via sottocutanea


Sono stati presentati i risultati dello studio randomizzato di fase 3 ANDROMEDA sulla formulazione sottocutanea di Daratumumab ( Darzalex ) nel trattamento dei pazienti con amiloidosi da catene leggere ( AL ) di nuova diagnosi.
E' emerso che Daratumumab per via sottocutanea, in combinazione con Ciclofosfamide, Bortezomib e Desametasone ( D-CyBorD ), ha prodotto un tasso di risposta ematologica completa ( CR ) significativamente più elevato, 53% versus 18% ( P inferiore a 0.0001 ), rispetto al regime CyBorD.

Il trattamento con il regime D-CyBorD ha, inoltre, ritardato il tempo di deterioramento degli organi principali ( MOD ), la progressione ematologica o la mortalità ( MOD-PFS ), migliorando la sopravvivenza libera da eventi ( MOD-EFS ).
La combinazione ha dimostrato un profilo di sicurezza in linea con Daratumumab per via sottocutanea o con il solo regime CyBorD.

L'amiloidosi AL è una rara patologia potenzialmente fatale che si verifica quando il midollo osseo produce parti anomale di anticorpi, dette catene leggere, che si conglomerano per formare un amiloide.
L'amiloide si deposita su tessuti e organi vitali e interferisce con il normale funzionamento degli organi.
Con il progredire della malattia, molti pazienti sono soggetti al graduale deterioramento di più organi, tra cui cuore, reni, fegato, sistema nervoso e tratto digerente.
Spesso la diagnosi risulta tardiva, e la prognosi è infausta perché la malattia interessa pesantemente diversi organi, in particolare il cuore.
La prognosi dipende da più fattori, tra cui la tipologia, il numero degli organi interessati e il regime di trattamento. I pazienti affetti da amiloidosi AL hanno prognosi infausta, con una sopravvivenza media stimata da 6 mesi a 3 anni.
Attualmente per il trattamento di questa malattia non vi sono opzioni terapeutiche approvate.

I risultati dello studio ANDROMEDA hanno dimostrato il raggiungimento dell'endpoint primario, il tasso di risposta ematologica completa, del 53% per il regime D-CyBorD e del 18% per il regime CyBorD ( rapporto di probabilità=5.1; intervallo di confidenza [ IC ] del 95%, 3.2-8.2; P inferiore a 0.0001 ).

I pazienti trattati con il regime D-CyBorD, inoltre, hanno presentato tassi di risposta ematologica globale più elevati ( 92% vs 77% ) e una risposta parziale molto soddisfacente o superiore ( maggiore o uguale a VGPR; 79% vs 49% ) rispetto al braccio CyBorD.
Tra i 195 pazienti nel braccio D-CyBorD che hanno risposto al trattamento, il tempo mediano per VGPR maggiore o uguale/CR era di 17/60 giorni, rispetto ai 193 pazienti nel braccio CyBorD, il cui tempo mediano per VGPR maggiore o uguale era di 25/85 giorni.

Il tasso di risposta a 6 mesi a livello di organi è quasi raddoppiato per i pazienti trattati con D-CyBorD versus CyBorD, sia per la risposta cardiaca ( 42% vs 22%; P=0.0029 ) che per quella renale ( 54% vs 27%; P inferiore a 0.0001 ).
I valori di MOD-PFS ( HR=0.58; IC 95%, 0.36-0.93, P=0.0224 ) e MOD-EFS ( HR=0.40; IC 95%, 0.28-0.57, P inferiore a 0.0001 ) nel braccio D-CyBorD erano migliori e hanno evidenziato un importante ritardo nel deterioramento degli organi, nella progressione ematologica o nella morte, oltre a una migliore sopravvivenza libera da eventi.
Il trattamento con D-CyBorD, somministrato per via sottocutanea, ha inoltre aiutato a limitare il sovraccarico di fluidi endovenosi nel braccio dei pazienti, un importante fattore di trattamento per pazienti con salute cardiaca compromessa.

Gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni correlati al trattamento, verificatisi in oltre il 5% dei pazienti nel braccio D-CyBorD rispetto al braccio CyBorD, comprendevano linfopenia ( 13% vs 10% ), polmonite ( 8% vs 4% ), diarrea ( 6% vs 4% ), insufficienza cardiaca ( 6% vs 5% ), neutropenia ( 5% vs 3% ), sincope ( 5% vs 6% ) ed edema periferico ( 3% vs 6% ).
Lo studio ha dimostrato che Daratumumab per via sottocutanea ha presentato un tasso contenuto di reazioni correlate alla somministrazione ( ARR ). Gli ARR sistemici nel braccio D-CyBorD si sono verificati in 14 pazienti ( 7% ), tutti di grado 1-2 e nella maggior parte dei casi nel corso della somministrazione iniziale.
Sono stati registrati complessivamente 56 decessi ( D-CyBorD, n=27; CyBorD, n=29 ).

Lo studio ANDROMEDA ha arruolato 388 pazienti con amiloidosi AL di nuova diagnosi, con malattia ematologica misurabile e interessamento di uno o più organi.
L'endpoint primario era il tasso di risposta ematologica completa complessiva ( assegnazione iniziale, o intent-to-treat [ ITT ] ).
Gli endpoint secondari comprendevano: il deterioramento degli organi, la sopravvivenza libera da progressione, la sopravvivenza libera da eventi, il tasso di risposta degli organi, la sopravvivenza globale e il tempo di risposta ematologica. ( Xagena_2020 )

Fonte: European Hematology Association ( EHA ) Virtual Congress, 2020

Xagena_Medicina_2020