Terapia ormonale e tromboembolismo venoso nelle donne in postmenopausa


La terapia con Estrogeni per os aumenta il rischio di tromboembolismo venoso nelle donne in postmenopausa. L’Estrogeno somministrato per via transdermica sembra essere più sicuro.
Ci sono, invece, pochi dati riguardo ai vari tipi di Progesterone.

Ricercatori hanno eseguito uno studio caso-controllo, multicentrico, sul tromboembolismo venoso tra le donne in postmenopausa, di età compresa tra 45 e 70 anni, nel periodo 1999-2005, in Francia.

Lo studio ha riguardato 271 casi consecutivi con un primo documentato episodio di tromboembolismo venoso idiopatico.

Dopo aggiustamento per i potenziali fattori confondenti, l’odds ratio ( OR ) per il tromboembolismo venoso nei soggetti che facevano uso corrente di Estrogeni orali o per via transdermica, rispetto alle non utilizzatrici, è stato di 4.2 e 0.9, rispettivamente.

Non è stata osservata nessuna significativa associazione tra tromboembolismo venoso e Progesterone micronizzato e derivati del pregnano ( OR = 0.7 e OR = 0.9, rispettivamente ).
I derivati del norpregnano erano associati ad un aumento del rischio di tromboembolismo venoso di quasi 4 volte ( OR = 3.9 ).

I dati dello studio hanno indicato che l’Estrogeno orale, ma non l’Estrogeno transdermico, è associato ad un aumentato rischio di tromboembolismo venoso.
I derivati del norpregnano sembrano essere trombogenici, mentre il Progesterone micronizzato ed i derivati del pregnano non sembrano essere associati a rischio trombotico. ( Xagena_2007 )

Canonico M et al, Circulation, 2007; 115: 840-845




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